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Il turismo responsabile e l'importanza della partnership per gli obiettivi

L'undicesimo articolo della rassegna "Obiettivo: turismo responsabile" è dedicato al 17esimo obiettivo dell'Agenda 2030: rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.



Quattro organizzazioni della società civile con comprovata esperienza nel settore sono state intervistate per discutere delle potenzialità, delle criticità e delle reali sfide che caratterizzano queste iniziative di partenariato.


Tra queste, Pro Terra Sancta, attiva in Palestina, ha fornito un quadro prezioso sullo stato attuale della cooperazione internazionale e sul turismo responsabile. Questo focus è reso ancora più significativo dal contesto attuale, caratterizzato da tensioni e difficoltà in Palestina.

Carla Benelli, portavoce di Pro Terra Sancta, ha descritto la situazione difficile che attualmente vive la Palestina: “Ogni giorno viviamo una tragedia. Tuttavia, siamo qui per portare speranza.” Carla ha sottolineato l’importanza di costruire relazioni di fiducia con le comunità locali, riconoscendo il valore del patrimonio culturale palestinese in quanto risorsa trasformativa: “La Palestina ha un patrimonio storico, culturale e religioso straordinario, e il nostro obiettivo è farlo beneficiare le fasce più fragili della popolazione.” Il turismo rappresenta per loro non solo un'opportunità economica, ma anche un modo per valorizzare e preservare l'identità locale.


Un aspetto cruciale menzionato da Carla riguarda il coinvolgimento delle comunità locali. “Cerchiamo di assicurarci che gli sforzi fatti non vadano solo a vantaggio dei visitatori ma portino benefici tangibili a chi vive qui. Le comunità locali sono il fulcro delle nostre iniziative.” Ha aggiunto che, nonostante le resistenze da parte delle autorità locali, l’obiettivo rimane quello di dare voce ai bisogni e delle aspirazioni delle persone nel contesto palestinese.


Passando al Senegal, Valentina Cipriani ha condiviso la sua esperienza come mediatrice di viaggi per CPS. “Ci occupiamo di turismo responsabile, sostenendo l’economia locale e aiutando in particolare giovani e donne a trovare lavoro,” ha dichiarato. Valentina ha messo in evidenza come il turismo possa contrastare fenomeni di emigrazione, creando opportunità lavorative per categorie spesso emarginate. “Attraverso il turismo, le donne possono finalmente trovare il loro posto nel mondo lavorativo,” ha aggiunto con determinazione, evidenziando esempi concreti di donne che gestiscono strutture turistiche e laboratori artigianali. Questa sinergia tra turismo e empowerment femminile è cruciale per migliorare le condizioni socio-economiche delle comunità.


Valentina ha espresso preoccupazioni riguardo alla migrazione dei giovani, affermando che “spesso si sentono costretti ad emigrare per mancanza di lavoro.” Ha sottolineato, tuttavia, come il turismo possa creare opportunità per categorie svantaggiate, in particolare per donne e giovani.

“Il nostro scopo è generare lavoro per tutti, compresi i gruppi di interesse economico locale, come laboratori di artigianato,” ha aggiunto. “La nostra bottega, Baobab, rappresenta una partnership economica essenziale. Sensibilizziamo le persone sull'importanza di un consumo responsabile,” ha continuato Valentina, parlando dei progetti volti a educare i giovani riguardo al commercio equo e solidale e sull'impatto ambientale delle loro scelte.


Allo stesso modo, Gianni Cappellotto di Progetto Mondo ha evidenziato l’importanza dell’agricoltura come fornitore di servizi ambientali e opportunità turistiche. “L’agricoltura non è solo un’attività economica, ma fondamentale per la conservazione del territorio e per lo sviluppo di esperienze turistiche sostenibili,” ha spiegato Gianni, citando progetti concreti di agricoltura sostenibile realizzati in Amazzonia. Qui, sistemi agroforestali sono stati sviluppati per riforestare le aree deforestate, creando opportunità di lavoro in settori alternativi alla pura produzione agricola.


Alfredo Somoza, Presidente di ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale), ha analizzato il cambiamento in corso nel panorama della cooperazione internazionale, sottolineando le trasformazioni in atto sia a livello europeo che italiano. Un processo che, seppur non recentissimo, sta accelerando, influenzando le priorità e le destinazioni degli aiuti internazionali.


Somoza afferma che il processo di cambiamento è iniziato da tempo, ma sta vivendo una spinta maggiore negli ultimi anni. "Si accentuerà, ma è comunque un fenomeno che proviene da una lunga evoluzione", ha spiegato, mettendo in luce come le nuove priorità dei principali finanziatori stiano modificando gli approcci alla cooperazione. Tra i principali attori citati, il Ministero degli Affari Esteri Italiano, l'Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale (AICS) e l'Unione Europea, che rappresentano le voci più influenti nella gestione dei fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo.


Sul fronte della cooperazione italiana, Somoza ha spiegato che, pur in presenza di una diminuzione complessiva dei fondi, l'Italia ha deciso di concentrare i suoi interventi su due principali aree. La prima riguarda la cooperazione con i paesi da cui provengono i flussi migratori verso l'Italia, con l'obiettivo di creare opportunità locali che possano ridurre le cause della migrazione. "Non denigro questo approccio", ha affermato Somoza, ribadendo che il principale dramma per i paesi del Sahel, ad esempio, non è la migrazione verso l'Europa, ma la 'fuga' di giovani talenti verso altri paesi, impoverendo ulteriormente le economie locali.

Per i paesi del Sahel e altre regioni simili, la perdita dei giovani in età lavorativa rappresenta una delle sfide più gravi. Somoza ha infatti osservato che mentre in Europa esiste una forte domanda di lavoro, questi paesi vedono partire i loro giovani, che spesso sono ben istruiti, e ciò costituisce un problema devastante per il loro sviluppo economico e sociale.


La seconda tendenza che sta emergendo nell'ambito della cooperazione italiana riguarda gli interventi nei paesi con forti interessi strategici per l'Italia, in particolare nel settore energetico.

"La reputo meno giusta, perché non ha nulla a che fare con la cooperazione allo sviluppo", ha dichiarato. "Si sta intervenendo in paesi come il Congo, il Mozambico, l'Angola, dove sono presenti risorse naturali strategiche, come gas e minerali. Paesi che sono anche fornitori di risorse per l'Italia".


In questo scenario, la cooperazione allo sviluppo diventa un elemento cruciale, non solo per sostenere la crescita economica, ma anche per affrontare le sfide globali legate alla migrazione, alla povertà e alla stabilità politica. Somoza ha concluso evidenziando la necessità di un approccio strategico e integrato che consideri non solo i flussi finanziari, ma anche le dinamiche sociali, politiche ed economiche locali.


Infine, Morgane Afnaim, di Pro Terra Sancta, ha parlato delle potenzialità del turismo in Palestina, nonostante le attuali difficoltà. “Crediamo fortemente che il turismo possa diventare una risorsa fondamentale per lo sviluppo socio-economico delle comunità, soprattutto per i gruppi più vulnerabili,” ha detto, sottolineando l'importanza di collegare il turismo al patrimonio culturale locale. Ha citato esempi pratici di progetti come la Guest House a Sebastia, gestita da giovani locali che non solo offrono alloggio, ma promuovono anche prodotti artigianali e tradizioni gastronomiche palestinesi.


La discussione ha affrontato anche il ruolo delle diaspore nel rafforzare i legami tra le comunità d'origine e quelle ospitanti. Maurizio Davolio, Presidente di AITR, ha fatto emergere l'importanza di queste comunità nel facilitare il turismo e la cooperazione. "Le diaspore possono svolgere un ruolo cruciale poiché conoscono a fondo sia i bisogni delle loro terre d'origine, sia quelli dei paesi in cui vivono," ha affermato. Alfredo Somoza ha condiviso un'esperienza in cui un prodotto turistico è stato sviluppato a Milano con l'aiuto della comunità peruviana, dimostrando che è possibile creare legami significativi tra i territori attraverso il turismo e il commercio solidale.


Questo confronto tra gli intervistati ha messo in luce le opportunità e le sfide nel campo della cooperazione internazionale e del turismo, evidenziando l’importanza del partenariato e del coinvolgimento attivo delle comunità locali. Con storie di resilienza e speranza, le organizzazioni intervistate dimostrano come, nonostante le difficoltà, sia possibile costruire un futuro migliore.


Ascolta qui l'episodio:


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