L'ottavo articolo della rassegna "Obiettivo: turismo responsabile" è dedicato al 12esimo obiettivo dell’Agenda 2030: consumo e produzione responsabile. Maurizio Davolio, Presidente di AITR, ricorda che il turismo promosso dall'associazione ha una fortissima vicinanza con i valori e i principi del commercio equo-solidale. La differenza, infatti, è solo merceologica e in un caso si parla di agroalimentare e artigianato, invece, nel caso del turismo responsabile, si tratta dei viaggi.
La prima intervistata è Eleonora Dal Zotto, di Equo Garantito, un’organizzazione nazionale che comprende una settantina di realtà che si occupano di commercio solidale in Italia. Equo Garantito è nata attorno alle stesse riflessioni attorno a cui sono nati i valori del turismo responsabile con l’idea di accorciare la filiera degli intermediari, di eliminare lo sfruttamento e far sì che ci sia maggiore attenzione sull’utilizzo delle risorse, facendo in modo che i pagamenti, le risorse e il valore economico del servizio siano equamente distribuiti lungo la catena di fornitura. Al suo interno include dagli importatori ai commercianti che gestiscono i punti vendita.
Negli ultimi 30 anni, sono cambiate molte cose nello scenario mondiale: il contesto economico, il contesto sociale, il modo di consumare sia nel campo dei prodotti che nei viaggi e di conseguenza il commercio ne ha risentito sia positivamente che negativamente.
Eleonora afferma con orgoglio che temi come quello della sostenibilità sociale, ovvero temi in cui si scontrano tutti i grossi soggetti economici, siano tematiche diventate all'ordine del giorno. Tuttavia, come lato negativo, sono cambiati i consumi e non sempre tutte le iniziative economiche sono state in grado di stare al passo con la richiesta degli aumenti di consumo. Elonora crede che in questo momento sia fondamentale la ricerca di una modalità di approccio al mercato più efficace. In un mercato che è profondamente cambiato, altra analogia con il mercato turistico in cui la pandemia ha determinato uno stop colossale, ci sono tanti processi che hanno coinvolto in maniera importante gli operatori turistici. Un esempio è quello delle agenzie di viaggio che sono, nelle proposte turistiche, equiparabili al ruolo che svolge "La bottega del mondo" . Concludendo Eleonara si sofferma sul contesto sociale nel quale i viaggiatori e i mediatori della catena devono essere sensibilizzati al fine di evitare lo sfruttamento lungo la catena stessa.
La seconda intervistata, Paola Peretti di Viaggi e Miraggi , parla dei viaggi equo-solidali e del valore dei progetti sociali. Viaggi e Miraggi da sempre propone e costruisce itinerari dove è possibile fare esperienze con persone che, ad esempio, mostrano ai visitatori il processo del cacao. In questo modo il viaggio è un veicolo importante per far conoscere i produttori e i progetti equo-solidali. Il viaggiatore che non conosce il commercio equo-solidale viene stravolto perché avere questa possibilità ha un grande valore che apre poi le porte ad aspetti sociali che difficilmente si riescono a percepire e il progetto permette di raccontare il paese visitato e le sue difficoltà di varia natura. Secondo Paola le relazioni più forti sono date dalle persone, soprattutto dalla scelta di far accompagnare i gruppi di visitatori da persone locali.
A proposito di commercio solidale, interviene Francesca Vannini spiegando il movimento Addiopizzo , il consumo critico, incrociando il tema della mafia e dei pacchetti turistici.
L’esperienza va raccontata dall’approccio del movimento antimafia in Sicilia , mosso grazie ad associazioni come Libera e allo stesso Addiopizzo che nasce a Palermo nel 2004. L'attività nasce da un gruppo di ragazzi che volevano creare un pub che smerciasse i prodotti del commercio solidale , una novità per Palermo per riflettere sullo scontro dell’aspetto della mafia, pensando che quest’ultimi potessero chiedergli il pizzo. Nel ragionamento che ebbero, in base alla loro esperienza, si venne a pensare che il pizzo è un problema collettivo, perché se è vero che l’80% dei commercianti pagava la mafia vuol dire che questi avrebbero guadagnato una bella somma da mettere nelle loro tasche. Da lì è nata la campagna "CONTRO IL PIZZO CAMBIA I CONSUMI", un'iniziativa che chiedeva ai consumatori di acquistare dalle imprese che non pagavano il pizzo. In poco tempo i 5.000 consumatori palermitani che erano disposti a sostenere questa campagna, che successivamente prese il nome di Pizzo Free, è diventata una lista di imprenditorie che denunciano le mosse delle mafia. Molte persone dal resto d’Italia e dell’estero chiesero di partecipare a questo cambiamento.
Per Francesca l’educazione sul tema della legalità è fondamentale per riflettere e aiutare a combattere stereotipi e pregiudizi. Grazie all'esperienza degli Antimafia tour, si permette di vedere come si costruisce l’alternativa come riflesso a ciò che è accaduto.
Questa esperinza lascia un feedback educativo sia per il turismo scolastico che per quello "adulto". Molto spesso, infatti, vi è il ritorno costante delle scuole per ripetere l’esperienza vera del territorio. Questa esperienza ha un forte impatto anche sugli adulti, soprattutto per chi viene oltreoceano, perchè aiuta a sciogliere i clichè e le informazioni non filtrate che arrivano attraverso le reti. Inoltre si vede anche l’immagine di un viaggio antimafia con l’idea che possa essere coraggiosa e divertente da raccontare.
Infine, Claudia Colabella tratta l'esperienza della ONG Halieus, che si occupa della cooperazione internazionale tra le cooperative, ispirandosi ai valori della sostenibilità ed al corretto uso commerciale delle risorse.
Claudia afferma come la sostenibilità e l’impatto che possono avere i grandi produttori e consumatori siano tutti criteri che ritroviamo nel modello cooperativo che si può definire inclusivo e sostenibile proprio perché, grazie a principi cooperativi che vengono riconosciuti in tutto il mondo, si cerca di dare importanza ai ruoli che le cooperative che poi riguardano lo sviluppo sostenibile.
Halieus cerca partner con carattere cooperativo o realtà con caratteri simili. Aiuta a capire come agisce il movimento cooperativo nei paesi di sviluppo. I partenariati si basano su organizzazioni attive legalmente come le alleanze internazionali delle cooperative.
E' importante facilitare lo scambio tra imprese cooperative italiane e locali e creare legami commerciali in sinergia tra cooperative, sviluppare progetti che adottino processi sostenibili ed efficienti anche nella gestione delle risorse. Bisogna creare sinergie in base agli interessi commerciali, come nella filiera del caffè, con l’obiettivo di instaurare sinergie con le filiere locali e con le cooperative interessate sia al consumo che alla commercializzazione del prodotto.
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