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Turismo responsabile e lavoro: tra inclusione, legalità e impegno sociale



Il quarto episodio del podcast "Obiettivo: turismo responsabile" realizzato da AITR è dedicato al tema del lavoro all’interno del settore del turismo. Nel settore turistico le regolarità e l’eticità del lavoro è troppo spesso di tipo informale e risente spesso dei fenomeni sociali del territorio come il lavoro in nero e l’abusivismo. Come sottolineano gli esperti intervistati nel podcast grazie alla mediazione del presidente di AITR Maurizio D’avolio, le soluzioni a queste problematiche sono diverse e, nonostante le difficoltà di un settore ad alta variabilità, perfettamente attuabili.


Il primo intervento all’interno di questo episodio è di Daniele Bergamini della cooperativa sociale La Piccola Carovana, realtà nata venti anni fa, prevalentemente impegnata nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, anche nell’ambito del settore ricettivo e turistico. La cooperativa porta avanti una doppia sfida: stare sul mercato, sottostando alle sue leggi, e creare al contempo delle occasioni e uno spazio di inserimento lavorativo. Dal 2009 la cooperativa gestisce alcune strutture ricettive a Bologna città e provincia, offrendo opportunità di lavoro anche a persone spesso penalizzate, come persone che escono da percorsi di recupero delle dipendenze, affette da disabilità fisiche e psichiche e provenienti da percorsi carcerari. Gli spazi di percorso di inserimento lavorativo riguardano tutte le mansioni e tutte le attività, come pulizie, attività di manutenzione e attività ristorative, nel rispetto della massima regolarità e trasparenza e creando un percorso di rete e di strategia nell’ottica della cooperazione tra la cooperativa, l’utente, il lavoratore e il servizio inviante. Un aspetto indispensabile nel percorso è la progettazione iniziale, che valuta le opzioni in base alle inclinazioni personali di chi viene avviato ai percorsi di inserimento lavorativo. In alcuni casi per esempio, si preferisce un ambiente protetto, come ad esempio le cucine, in altri casi, quando prevale l’aspetto relazionale ci si orienta nei confronti delle strutture ricettive, come nel caso di persone che escono da percorsi di sistema carcerario dove l’aspetto relazionale è un elemento importante.


Il secondo ospite dell’episodio Renzo Garrone, tra i fondatori di AITR e Direttore del socio tour operator RAM viaggi, espone come nei vari Paesi il lavoro nel settore turistico è su larga scala e prettamente in maniera informale. Con i dati risalenti all’ottobre 2022 alla mano, emerge, infatti, uno ogni quattro lavori creati nel mondo appartengono al turismo, arrivando a picchi del 90% in aree molto popolate come in India e buona parte dell’Africa e dell’Indonesia. Nel sud del mondo il lavoro informale è la norma, prevalentemente nel settore agricolo. In questo frangente, a causa del familismo spinto che governa queste relazioni, si verificano dei fenomeni paramafiosi. Esistono comunque degli esempi di virtuosità, come in India, in Nepal, in Thailandia o in Messico. In Nepal, per esempio, è possibile lavorare con delle guide che hanno un’assicurazione, nel tentativo di proteggere il lavoro laddove, nella maggior parte dei casi, vi sono i portatori sulle strade del Nepal, con delle produttrici del commercio equosolidale, senza un contratto e con delle polizze assicurative registrate con le ong.


Grazie al terzo ospite, Matteo Tollini, conosciamo la cooperativa Altereco, una cooperativa di comunità, radicata a Equiterme, piccola comunità equigiana, sotto il Parco Regionale delle Alpi Apuane, da 21 anni impegnata in un percorso per sviluppare alcune attività, collegate a delle professionalità che diversificano l’attività economica di queste zone, legate alle cave di marmo, piccole e stagionali, e a un modello turistico ormai superato di queste piccole località termali. Operando in proprio ed insieme all’amministrazione comunale, attraverso attività legate all’outdoor e all’avventura, si adopera per far conoscere le eccellenze geologiche di queste zone, non limitandosi alle classiche visite turistiche delle grotte Carsiche. Attraverso corsi qualificanti, la cooperativa ha creato lavoro per guide ambientali escursioniste, istruttori soccorritori per percorsi avventura, specializzati su mountainbike. Introducendo attività di avventura in grotta è stato possibile aumentare anche la stagione e quindi il periodo lavorativo delle guide. Insieme alla comunità, la cooperativa ha inoltre sostenuto la presenza di un tour operator per promuovere la destinazione e comunicarla, sviluppando proposte e attività nell’ottica della gamification.


Ultimo ospite, Vincenzo Linarello, che presiede il Gruppo Cooperativo Goel, ci espone il suo impegno di lunga data nella ricerca di occasioni di lavoro, di reddito e di occupazione soprattutto per i giovani in aree dove la lotta contro la mafia è molto forte. Goel Gruppo Cooperativo vanta da molti anni un’esperienza di turismo responsabile, con l’obiettivo di innescare processi e percorsi di cambiamento e di riscatto in Calabria, opponendosi a ‘’quei sistemi di morte’’ come l’Ndrangheta, fortemente legata a un’altra realtà di massoneria deviata che pervade il territorio regionale. In questo sistema il controllo nel territorio è esercitato attraverso la violenza, l’intimidazione e il controllo di attività imprenditoriali, escludendo le imprese che non si adeguano a questi sistemi di potere, spesso dai circuiti economici. Nel territorio calabrese, gli imprenditori e le imprenditrici che decidono di opporsi all’Ndrangheta, corrono dei rischi alla propria incolumità, essendo isolati economicamente dal tessuto economico mafioso. Una delle strategie è stata quella di aggregare alcune persone virtuose per creare un sistema.


Nel turismo, i proprietari di ristoranti e di strutture ricettive, che avevano deciso di rifiutarsi all’Ndrangheta spesso vedevano impoverita la frequentazione delle loro attività. Grazie al tour operator i Viaggi del Goel, che fa pacchetti turistici di incoming in Calabria, vengono privilegiate appunto queste imprese, ristoranti, strutture ricettive che si sono ribellate all’Ndrangheta, combattendo l’Ndrangheta con contratti e prezzi equi. Il turismo responsabile può davvero incidere sulla costruzione di rapporti corretti tra il tour operator e i fornitori e i lavoratori nel territorio? Promuovendo l’etica efficace, la risposta è: sì. Adottando comportamenti etici, con un’impostazione ragionata e produttiva e mirando al bene comune, si riesce infatti a mandare un messaggio molto forte. Nell’agricoltura, ad esempio, Goel è riuscita a dare agli agricoltori fino a cinque volte di più il prezzo locale per gli agrumi, seguendo le mosse di un mercato che si sta evolvendo. Vendendo agrumi biologici all’estero e dialogando con gdo estere, si è posto il problema se la filiera all’origine garantisse un’estraneità ai circuiti mafiosi. In Calabria, lentamente senza grandi rivoluzioni, si sta seguendo l’esempio della cooperativa. Purtroppo, a causa di politiche statali come il reddito di cittadinanza, che ha incentivato le proposte di lavoro in nero da parte dei contraenti, intenzionati a non perdere il loro beneficio. Ci si chiede infine se la diversificazione di diverse attività, partite da settori tradizionali nel territorio, abbia avuto un impatto positivo nell’arrestare un percorso di emigrazione o di spopolamento, creando prospettive di lavoro tali da consentire di rimanere nel territorio. Goel, per quanto sia decisamente sopra la media delle dimensioni delle aziende locali, non ha numeri tali da mettere in controtendenza, tuttavia si può riconoscere un flusso di ritorno dei giovani in Calabria, anche dovuto al covid che ha portato molti a considerare la possibilità di ritornare al sud.


C’è una tendenza timida a ritornare a prendere in mano aziende agricole di famiglia, a prendere in mano attività turistiche innovative.

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Concordo perfettamente. Aggiungerei solo che anche che la gestione efficace delle insolvenze da affitto, che attualmente significano solo case occupate da morosi per anni, riporterebbe all'uso residenziale, e quindi partecipativo ed equilibrato, di moltissimi immobili ora destinati all'uso esclusivamente turistico.

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